Sono molte le bambine che, già dalla tenera età, si appassionano al mondo della danza, attratte dal meraviglioso desiderio di riuscire, anche loro come le più grandi, a ballare sulle fantomatiche scarpette da punta.
La danza può essere studiata anche a livello amatoriale, ma, nonostante questo, per ottenere un’adeguata preparazione, non si può lasciare tutto al caso.
Prima di tutto, l’utilizzo delle punte, per essere proficuo ed efficace, nonché sicuro, deve essere anticipato da un’ottima preparazione muscolare e ovviamente tecnica. Inoltre, l’ossatura deve essere in grado di sostenere il lavoro senza rischi.
Lo sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico di una bambina di 7 anni sarà ben diverso da quello di una di 11 anni, infatti, prendendo in considerazione lo stadio di sviluppo di un corpo giovanile bisogna valutare sia i muscoli che le ossa. Le ossa del feto iniziano con modelli di cartilagini. Le cartilagini sono più cedevoli delle ossa. A poco a poco il tessuto osseo compatto inizia a costituirsi nella cartilagine, dapprima dentro la parte centrale delle ossa lunghe e quindi nell’epifisi alle loro estremità. Il colletto cartilagineo (placca dello sviluppo) permane alle estremità delle ossa fino al termine della crescita.
Questo non significa che più tardi s’inizia ad indossare le punte e meglio è, anzi, ma, per evitare incidenti traumatici e rischi dal punto di vista anatomico, si deve seguire lo sviluppo muscolare e scheletrico della giovane ballerina. Prima degli undici anni, il piede dei bambini è ancora troppo immaturo e prevalentemente formato da cartilagine, di conseguenza, sarà anche meno forte, flessibile e propenso a sostenere il peso di tutto il resto del corpo al momento della salita sulle punte, per questo motivo non è né sano né consono e sicuro far indossare le punte in un’età troppo giovane, per lo meno quando la cartilagine delle estremità degli arti inferiori non è sufficientemente consolidata.
Oltre ai problemi e rischi di tipo muscolo-scheletrico che sorgono per quanto riguarda l’utilizzo prematuro delle punte, ci sono altri fattori che rendono la giovane ballerina in grado di sostenere un lavoro in punta: la tecnica classica acquisita e lo sviluppo fisico, nonché la qualità di controllo che esercita sul corpo .
La tecnica, infatti, deve essere già acquisita e consolidata prima di indossare le punte, in quanto, in caso contrario, ci si potrebbe imbattere in situazioni rischiose dovute, appunto, alla mancanza di esperienza ed abilità.
Dal punto di vista dello sviluppo fisico, invece, l’allieva deve avere un’adeguata consapevolezza del suo apparato muscolare e avere notevole controllo e stabilità soprattutto della parte centrale del corpo, oltre che la parte addominale, e del bacino.
Nel caso in cui i fattori precedentemente detti non vengano in alcun modo, o parzialmente, considerati, la giovane allieva potrebbe riportare microtraumi, deleteri anche per il futuro della stessa. Esempi di microtraumi più diffusi e comuni sono le distorsioni a livello della caviglia, del ginocchio e talvolta anche dell’anca, oltre che a lesioni alla fascia tendinea e articolare; tutti fattori che potrebbero portare ad uno scorretto sviluppo del piede delle allieve.
Il corretto sviluppo e l’idonea preparazione all’utilizzo delle punte, con esercizi preparatori mirati all’uso del piede, della sua fascia plantare ed alla stimolazione della sua forza e flessibilità, è fondamentale anche per quanto riguarda i salti. Il piede di un ballerino, è sempre soggetto a forti impatti, che vengono assorbiti dai quattro archi principali di esso (arco longitudinale mediale e laterale ed arco trasversale anteriore e posteriore), nonostante questo, però, il rischio di traumi deve essere ridotto con una consolidata stabilità e forza sia del piede stesso che della caviglia. Il piede, quindi, è estremamente sensibile a ogni sollecitazione forzata, specialmente quando le ossa non sono ancora pienamente sviluppate.
In conclusione, per un adeguato lavoro sulle punte e per appurare l’idoneità ad affrontarlo, non è solo fondamentale verificare il corretto utilizzo del piede, l’età dell’allieva e la sua maturità, ma è necessario anche constatare un buon controllo sulla parte centrale del corpo, sulla fascia addominale ed accertare la forza, la stabilità e la flessibilità degli arti inferiori. Per riuscire ad acquisire nel modo più ottimale possibile tutti questi requisiti è necessario, in primo luogo, iniziare a lavorare bene e consapevolmente sulle mezze punte, che creano una solida base d’appoggio, permettendo di rafforzare i muscoli lombricali nel piede, proteggendo, poi, le ossa e le giunture da un eccessivo sforzo durante il lavoro in punta. A differenza delle scarpe da mezza punta, le scarpe da punta non forniscono alcun attrito sul quale fare affidamento. La preparazione del piede deve consistere, quindi, in esercizi per la perdita della propriocezione centrati sull’equilibrio e sulla resistenza, effettuati con scarpe piatte o da mezza punta.
È un piede forte che ha il controllo della scarpa, non viceversa.
Le insegnanti di Aria d’Arte sono molto consapevoli e scrupolose in questo senso, la salute e il benessere dei nostri ragazzi è sempre la priorità! Quindi, genitori ricordate…le scarpe da punta non sono un regalo da fare a Natale! 😉